Niente soldi, niente cibo, niente acqua. Solo fiducia. E nemmeno per sé, ma per il padre. E’ l’esperimento condotto da “L’albero della vita”, Onlus che ha trasformato, seppur per qualche ora, il piccolo Stefano in un mendicante di fiducia.

Perché “uscire dalla povertà e dal disagio significa ricominciare a nutrire fiducia in se stessi e nelle proprie capacità”, è quanto sostiene la Onlus, che con questo esperimento ha voluto capire se siamo davvero cinici e sordi davanti alle richieste di aiuto dei più fragili. E l’ha fatto attraverso un video dalla forte morale, che vuole evidenziare come non sia il solo bene materiale a fare la differenza per una persona, quanto l’autostima e la stima che le altre persone ripongono in lui.

La location, la stazione di Cadorna, è stata il “terreno” dello studio. Il giovane “attore” si è seduto per strada con un cartello che recitava “Non darmi soldi, dai fiducia al mio papà”.
E ha fatto decisamente “centro”, perché, come si vede nel video, sono veramente tante le persone che si fermano e si preoccupano per quanto Stefano vuole esprimere con quelle otto, semplici parole. C’è chi si ferma per chiedere come può aiutare il padre, chi offre una caramella, chi ancora offre soldi o una bottiglietta d’acqua. Tutto rifiutato.

“In Italia oltre cinquecentomila famiglie vivono in situazione di povertà assoluta e per ripartire, prima di ogni altra cosa, hanno bisogno di fiducia – commenta L’Albero della vita Onlus al termine del filmato – Perché uscire dalla povertà e dal disagio significa ricominciare a nutrire fiducia in se stessi e nelle proprie capacità: per poter trovare un lavoro dopo averlo perso, per riallacciare i legami familiari deteriorati dallo sconforto e dall’incertezza economica e sociale, per ritrovare speranza e opportunità nel rapporto con l’altro e con la collettività”.

“Proprio per questo – evidenzia la Onlus – donare fiducia significa consentire a chi ha perso tutto di riappropriarsi in primo luogo dei propri valori. Significa dare, attraverso un gesto piccolissimo, una spinta decisiva a quella voglia e a quel bisogno di non arrendersi che caratterizzano la maggior parte delle famiglie colpite dalla povertà, soprattutto quando al loro interno ci sono bambini e ragazzi”.

“Ma ora veniamo a te. A te che stai leggendo – prosegue incalzante – A te che sei il passante veloce e un po’ distratto di una piazza. A te che sei il destinatario di una richiesta di aiuto che vale una vita. Cosa farai? – la richiesta dell’associazione -. Ti attiverai in prima persona o storcerai il naso? Accoglierai l’altro con entusiasmo o resterai diffidente o, peggio, indifferente?”.

Il video si chiude con un bell’abbraccio “donato” da una passante, molto emozionata, a Stefano. E, come quell’abbraccio, sono semplici i modi per “donare fiducia”: una condivisione sui social – con l’hashtag #iodonofiducia – e un’offerta per “donare fiducia” a un bimbo e alla sua famiglia.

 

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