I terribili two: come affrontare al meglio la tappa dei due anni.
Se avete o avete avuto un bambino intorno ai due anni sapete benissimo di cosa sto parlando…
Se ne avete uno più piccolo… lo scoprirete presto!
Bimbi angioletti che tutto d’un tratto si trasformano in diavoletti… capricciosi, dicono sempre di no, battono i piedi, sfidano chiunque..ecco…i terribili due!
In Italia viene chiamata la fase dei no, No è la risposta a qualsiasi domanda venga posta loro. Anche cose che piacciono diventano motivo di rifiuto. Questo lo porta a essere nervoso, irascibile. Una vera e propria trottola vagante!
Come comportarsi: ecco alcuni consigli per mamma e papà.
Poche regole ma precise e chiare per cercare di sopravvivere a questa fase che si attenua intorno ai tre anni!
– Parlare di emozioni: spesso un no è una manifestazione di sentimenti espressi ma non ancora ben definiti che porta a frustrazione e quindi a capricci. Aiutando il bambino a tradurre ciò che non è in grado di comunicare, dando un nome ad esempio alla rabbia, alla paura, alla delusione. In questo modo, imparerà a riconoscerle e, gradualmente, anche a gestirle.
– fornire due alternative: pasta o riso? Maglia bianca o azzurra? Mangi con la mano destra o sinistra? Offritegli, quindi, delle alternative che possano andar bene per voi. Di solito, funziona per mettere fino al capriccio.
– lasciare tempo e spazio per esplorare e crescere: Di fatto, dire NO rappresenta l’unica modalità che il bambino ha per affermare che è una persona separata da mamma e papà, per provare la sua libertà ed autonomia. Non è un caso che questa fase coincide con l’acquisizione di una sempre migliore capacità di camminare, alla quale i genitori, spaventati da possibili pericoli, reagiscono con diversi imperativi “Vieni qui. Non andare lì. Stai fermo. Ecco dove nasce la sua frustrazione… lasciatelo libero di scoprire e sperimentare a modo suo!
La metafora perfetta per interpretare questa fase di crescita è questa: “ho bisogno di te mamma, sto crescendo, voglio fare da solo ma ho ancora bisogno della tua guida.”
Come dice la pedagogista Montessori: aiutami a fare da solo. Mamma stammi vicino, dammi la sicurezza che cerco, ma faccio per conto mio. I bambini sono alla ricerca della stabilità emotiva di cui si ha bisogno per affrontare al meglio le sfide della vita. Io penso che in questa fase così importante della vita vale la pena assecondarli per fargli togliere più incertezze possibili e aiutarli a spianarsi il terreno per il loro futuro.
Avete altre idee? Consigli? Voi che strategie usate per questi meravigliosi due anni terribili?
Chi sta vincendo per ora? Mi piacerebbe avere un vostro riscontro e raccogliere esperienze diverse perché sicuramente abbiamo tutti da imparare!
LAURA CORTI-Educatrice professionale