​DA DUE A TRE: LA COPPIA ALLA NASCITA DEL PRIMO FIGLIO  

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Il passaggio da coppia a famiglia è un momento importante e delicato in cui si modificano gli equilibri e i sistemi esistenti prima della nascita del figlio e la coppia si riorganizza in funzione del cambiamento in atto. Per questo motivo, così come non esistono coppie uguali tra loro o come non esiste un modo giusto o sbagliato di essere una coppia, l’arrivo di un figlio e la modalità con cui ci si rapporta al passaggio da due a tre è unico e specifico per ogni nuova mamma e nuovo papà. Frasi che si sentono spesso come “dovresti prenderti più spazi per te”, “il bambino è sempre attaccato alla mamma per forza lui si sente escluso”, “se lo portate nel lettone la vostra vita di coppia è finita” e via dicendo, non si dovrebbero mai generalizzare come se fossero indicazioni valide per ogni coppia. Ogni nuovo genitore ha il diritto e il dovere di capire cosa è meglio per sé, per la propria vita di coppia e per il nuovo nato, ma soprattutto è importante che si chieda perché affronta alcune situazioni che lo mettono in difficoltà con quelle modalità e con quei sentimenti, che sono sempre imputabili non alla situazione in sé, ma a come la coppia la sta vivendo. Infatti, situazioni simili a tutte le coppie vengono vissute e affrontate diversamente da ciascuna, in relazione al proprio specifico modo di essere. 

E’ importante che ogni coppia si chieda come loro stanno vivendo questo passaggio, qual è il significato che stanno dando ai cambiamenti che sono in atto, quali sono le difficoltà che loro sperimentano e in che modo le stanno affrontando, per capire come le fatiche possono essere vissute come crescita e non solo come un limite. 

Il passaggio da due a tre è un passaggio di coppia, ma naturalmente lo è anche del singolo che diventa papà o mamma, dove variabili proprie di ciascuno (ad esempio come ci si rapporta ai cambiamenti, la propria relazione con la responsabilità, come vengono vissuti i legami di dipendenza, come viene vissuto il passaggio dall’essere figlio a diventare genitore) incidono su come insieme ci si occupa della nuova dimensione di vita. In particolare, per come è organizzata la nostra società oggi, diventare adulti ha spesso voluto dire mettere l’accento su una sensazione di libertà, di concentrazione su di sé, autorealizzazione e ascolto dei propri desideri che in parte è in contrasto con quelle che sono le richieste che l’arrivo di un bambino pone alla coppia. 

Non è scontato vivere serenamente un passaggio in secondo piano di alcune proprie esigenze, magari strutturate nelle stesse abitudini per anni. Non è scontato sapersi assumere consapevolmente la rinuncia o la modifica di alcuni aspetti di sé senza colpevolizzare il/la partner, o senza colpevolizzarsi perché si sperimentano una serie di emozioni negative che sono spesso in contrasto con l’idea che ancora domina sottilmente le fantasie dei nuovi genitori, ovvero l’arrivo del figlio come momento magico che non può che portare solo felicità, gioia e completezza. 

Se i momenti di difficoltà si iniziano a strutturare dando luogo a quella che comunemente si definisce una crisi di coppia, comprendere cosa sta succedendo prima che le posizioni di ciascuno si irrigidiscano sulle proprie soluzioni è il modo più efficace ed il primo passo per risolvere i conflitti e trasformare la crisi in un momento di crescita per la vita

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