Bambini estate gruppo 2

“Bimbi sicuri, bimbi al sicuro” è il titolo del vademecum con cui il criminologo Massimo Picozzi, in collaborazione con la Polizia dello Stato e Save the Children, dispensa utili consigli per proteggere al meglio i nostri bambini, a partire dall’importanza, da parte degli adulti, di modificare alcuni comportamenti controproducenti, come la tanto ripetuta raccomandazione “non parlare mai con gli sconosciuti”, il più delle volte mai rispettata dai grandi, proprio davanti ai più piccoli.

Lo scopo di “Bimbi sicuri, bimbi al sicuro”è quello di aiutare i genitori ad affrontare il “problema sicurezza dei bambini” con i propri figli.

Lo ricorda la cronaca quotidianamente e lo ricorda l’autore: i bambini vivono in un mondo pericoloso per loro, in cui, spesso, possono diventare vittime di abusi e violenze da parte dei grandi.  Per questo i genitori devono mostrarsi attenti e consapevoli. Mai spaventati.

bimbi sicuri picozzi
La copertina del libro “Bimbi sicuri,bimbi al sicuro”

Alcune regole

I genitori devono sempre sapere dove e con chi si trova il figlio. Bisogna conoscere i luoghi che frequenta, gli amici. Dirgli, chiaramente, qual i sono i luoghi che possono e non possono frequentare. Per fargli capire che non si tratta di puro controllo nei loro confronti possiamo fargli conoscere anche i nostri di movimenti e i contrattempi che ci impediscono di essere puntuali..questo renderà più naturale per loro fare lo stesso con noi.

Mai lasciare un bimbo incustodito in auto. Ricordare di non chiedere mai passaggi, non avvicinarsi alle auto, salirci o mettersi a parlare con sconosciuti senza il permesso dei genitori.

Bisogna stare sempre attenti a chi dedica troppe attenzioni ai propri bambini, anche con regali. Occorre capire i motivi di tali comportamenti e si deve parlare con i bambini di quella persona.

Insegnare ai figli a fidarsi delle proprie sensazioni e fargli capire di dover dire di “no” a chiunque li tocchi o li spaventi in qualsiasi modo, li metta in situazioni di imbarazzo, in confusione o difficoltà. Gli si deve spiegare che il loro corpo è solo loro e la necessità di togliersi da tali situazioni il più in fretta possibile, anche se si può apparire maleducati. L’importante è fuggire, anche gridando “questa persona non è mio papà/mamma”. Devono poi parlarcene perchè solo così possiamo aiutarli, senza giudicare.

Si deve stare attenti nel momento in cui raccontano di non volere più passare del tempo con questa o quella persona. Può esserci qualcosa che non va, non solo un mancato interesse da parte loro.

Farsi coinvolgere nelle loro attività è un buon modo per osservare come si comportano con altri adulti che stanno con loro (a scuola, nello sport..).

Cogliere indizi, come comportamenti o atteggiamenti, di qualcosa che preoccupa i bambini è importante per far capire meglio loro le situazioni e le emozioni che li disturbano, senza farli preoccupare delle nostre reazioni apparendo tranquilli davanti a loro senza criticarli.

Nella scelta di babysitter o educatori, chiedere sempre consigli ad amici o famiglie con le quali hanno già avuto a che fare. Ascoltiamo sempre le impressioni dei bambini per sapere come si trovano con loro. Improvvisiamo anche qualche entrata anticipata senza preavvisare la persona a cui abbiamo affidato i nostri figli per vedere cosa stanno facendo.

Spiegare come si usa un telefono pubblico, o capire chi può essere d’aiuto in una situazione di pericolo o bisogno o di smarrimento, approfittando delle nostre uscite al parco o fuori casa.

Se nella comunità dovesse accadere un incidente e il bambino chiedesse informazioni, bisognerebbe parlarne francamente rassicurandolo allo stesso tempo. Sfruttando sempre ogni occasione per ripassare le regole di sicurezza in maniera tale che il bimbo sappia come comportarsi se dovesse mai trovarsi in situazioni simili. Per essere certi che abbiano compreso, potremmo esercitarci insieme in situazioni tipo con la domanda “cosa faresti se..?”.

Fonte: radio 105

 

 

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