BULLISMO: UN FENOMENO DA CONTRASTARE

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Il bullismo è un problema serio e frequente e la scuola ha il dovere di affrontare e non sottovalutare il problema qualora si manifesti, essere coinvolti in episodi di bullismo rappresenta infatti per il bambino un’esperienza che può risultare drammatica e che può avere conseguenze molto gravi, per questo risulta fondamentale che gli adulti non sottovalutino il fenomeno.

Il bullismo è un problema internazionale che può assumere forme diverse e talvolta difficili da individuare. A questo proposito è quindi importante riuscire ad inquadrare il fenomeno da un punto di vista scientifico, al fine di poterlo contrastare.

Olweus, Smith e Thompson (1991) definiscono il bullismo come un sottotipo del comportamento aggressivo volto a causare intenzionalmente alla vittima un danno che può essere sia fisico, sia psicologico.

Caratteristiche del bullismo sono:

  • L’intenzionalità dell’azione offensiva del bullo, mosso dalla volontà di arrecare un danno alla vittima;
  • La reiterazione nel tempo;
  • La presenza di uno squilibrio nella forza (fisica, sociale o psicologica) e nel potere all’interno della relazione bullo-vittima.
  • La mancanza di provocazione.

E’ inoltre possibile distinguere tra:

  • Bullismo diretto, costituito da aggressioni aperte sia fisiche sia verbali
  • Bullismo indiretto caratterizzato da isolamento sociale ed esclusione dal gruppo.

Il bullismo diretto è per lo più messo in atto da alunni maschi, mentre modalità indirette di prevaricazione della vittima sembrano essere più diffuse tra le femmine (Olweus, 1993; Fonzi, 1997).

E’ altresì importante sottolineare come il bullismo si configuri come un fenomeno dinamico, multidimensionale e relazionale, che non riguarda solo l’interazione del prevaricatore con la vittima, ma interessa tutti i rapporti e tutti gli alunni del gruppo classe (Salmivalli et al., 1996).

A questo proposito possono essere individuati sei differenti ruoli di prevaricazione (Salmivalli et. al., 1996):

  • Il bullo: colui che pone in atto concretamente la prevaricazione
  • La vittima: l’alunno che è oggetto di prepotenze
  • L’aiutante del bullo: uno studente che offre sostegno concreto alla sopraffazione
  • Il sostenitore del bullo: l’alunno che nella classe indirettamente sorregge la prepotenza
  • Il difensore della vittima: lo studente che interviene attivamente per tutelare la vittima
  • L’esterno: l’allievo che cerca di restare estraneo alla prepotenza non prendendo le parti né del compagno prevaricato né del prevaricatore.

Per sradicare o perlomeno limitare le prepotenze, è necessario ristrutturare il contesto relazionale della classe. I programmi di intervento strutturati adottano una prospettiva ecologica e mirano a modificare il complesso dei rapporti e delle norme interne alla scuola, non limitando l’intervento ai soli prevaricatori ed alle sole vittime.

Il programma proposto da Olweus si basa su quattro principi:

  1. La creazione di un contesto scolastico emotivamente positivo;
  2. L’adozione di un atteggiamento autorevole da parte dei genitori e di tutti gli adulti che operano all’interno dell’istituzione scolastica
  3. La chiara definizione di norme di limitazione delle condotte di prevaricazione
  4. La strutturazione e la severa e costante applicazione di sanzioni punitive non coercitive, precedentemente rese note agli studenti, volte a contrastare direttamente questo tipo di condotte. Lo scopo di questo sistema di norme, è diffondere una chiara percezione dell’inaccettabilità della prevaricazione entro la scuola e la classe.

Come la famiglia, è importante che l’istituzione scolastica si mostri costante e coerente nel condannare e punire le sopraffazioni tra pari, in modo da eliminare tutte le condizioni di rinforzo del comportamento bullistico.

Olweus ha riscontrato che l’intervento costante degli insegnanti nel sanzionare le prevaricazioni è in grado di diminuire l’incidenza del fenomeno.

In concreto questo programma prevede due obiettivi principali:

  • In negativo, la riduzione del fenomeno
  • In positivo, “la promozione di condizioni che consentono alle vittime e ai bulli di funzionare meglio, fuori e dentro il contesto scolastico”.

Solo un intervento educativo coordinato di tutte le componenti della scuola è in grado di contrastare efficacemente il bullismo.

Bibliografia: L’alunno prepotente, Crescere e contrastare il bullismo, Simona Caravita, 2004, Editrice la Scuola

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