“E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”, diceva Albert Einstein, ma noi ci proveremo in occasione del 10 ottobre, giornata mondiale della psicologia.
Vi proponiamo questo articolo realizzato anche grazie al materiale disponibile sul sito dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia www.opl.it
Ecco i 10 principali falsi miti sulla figura dello psicologo:
1) “Lo psicologo è per i matti”
Le persone che si rivolgono ad uno psicologo solo in minima parte hanno dei gravi disturbi psichici, molto più frequentemente chi richiede un supporto psicologico ha elaborato la necessità di condividere con un professionista competente problematiche circoscritte, difficoltà emotive, fatiche relazionali, un momento di crisi, oppure sta affondando un momento particolarmente stressante o un evento di vita traumatico.
Molti sono inoltre motivati dal desiderio di conoscere meglio se stessi in modo da raggiungere un grado di benessere e di consapevolezza superiore rispetto a sé e ai propri comportamenti. Tutti noi attraversiamo nella vita momenti critici, e possiamo uscirne velocemente e farne un’occasione di crescita con un percorso psicologico
2) “Lo psicologo è per i deboli, io ce la faccio da solo”
Cercare la soluzione ai propri problemi in autonomia è salutare e riuscire a farcela è gratificante. Può accadere però che a causa del forte impatto che le difficoltà hanno sulla quotidianità possa essere complicato attingere unicamente alle proprie risorse. Dopo numerosi e ripetuti tentativi infruttuosi, può essere utile ricorrere ad un aiuto.
Riconoscere i disagi e i propri limiti personali (e non attribuire la responsabilità solo agli altri) è un grande atto di forza che non tutti sono in grado di compiere: questo è già un buon passo verso il successo e il raggiungimento del benessere. La responsabilità e il merito del cambiamento sono esclusivamente personali: nessuno può affrontare il disagio psicologico al nostro posto. lo psicologo ha il compito di accompagnare in questo cammino e di dare sostegno, ma il motore del cambiamento è la persona stessa.
3) Lo psicologo potrebbe manipolare la mia mente
Lo psicologo è tenuto al rispetto del Codice Deontologico, un insieme di regole di comportamento a cui il professionista deve attenersi per l’esercizio della sua professione. Lo psicologo pertanto è tenuto a rispettare l’autonomia e le credenze delle persone che si rivolgono a lui , ad astenersi dall’imporre le proprie credenze e valori, e a non usare in modo in appropriato la propria influenza.
4) Io sono fatto così, non posso cambiare
Questo è il punto di vista di coloro che si pongono rispetto alla vita in una maniera abbastanza passiva trascurando la possibilità di assumere un ruolo attivo nel controllare il proprio comportamento e nel regolare le relazioni. In realtà nella maggior parte dei casi abbiamo la responsabilità di come ci comportiamo e la possibilità di regolare le nostre emozioni.
5) “Nessuno può capire il mio dolore”
Già solo questo convincimento alimenta il malessere. Questo pregiudizio si presenta anche nella variante : “come potrà capirmi qualcuno che non ha vissuto il mio stesso problema” Esperienza maturata nel tempo, formazione continua ed empatia (la capacità di mettersi nei panni dell’altro) sono strumenti che lo psicologo coltiva e utilizza per affrontare situazioni diverse, anche nel caso in sui non le avesse vissute in prima persona
6) ”Non si posso risolvere i miei problemi solo parlandone”
Il linguaggio non serve solo per descrivere, ma è il mezzo attraverso cui costruiamo la nostra realtà. Parlare con uno psicologo aiuta ad attribuire nuovi significati alle situazioni, e permette di affrontare le problematiche della vita con un atteggiamento e un comportamento maggiormente funzionali al benessere della persona. L’adozione di una nuova prospettiva verso le difficoltà consente di sentirsi maggiormente consapevoli e preparati ad affrontare e superare le avversità, trasformando “le parole” in un nuovo modo di relazionarsi al contesto, favorendone il cambiamento.
7) La psicoterapia dura troppo
Non sempre: ci sono diversi tipi di percorsi che possono essere concordati con la persona in base alle diverse necessità
8) La psicoterapia costa troppo
Anche in questo caso caso non è sempre così. Oltre alla possibilità di accedere al servizio pubblico (ad esempio consultori e strutture private accreditate), negli studi privati ci sono tariffe più o meno costose. Il consiglio è di chiedere e non fermarsi a priori
9) Perché rivolgersi a uno psicologo quando posso parlare con un amico?
La natura delle due relazione e profondamente diversa. Lo psicologo non essendo coinvolto emotivamente, è più obiettivo ed è possibile parlargli di tutto senza la paura di modificare o complicare la relazione e le situazioni quotidiane. Lo psicologo è centrato sulla persona e la persona è concentrata su di sé. Questo crea uno spazio utile all’esplorazione e al cambiamento.
Lo psicologo possiede competenze e strumenti specifici per affrontare le diverse situazioni, cose si cui difficilmente dispone un amico
10) “Ah, sei psicologo?!?! Quindi …
… devo stare attento a quello che dico perché mi analizzi”
… stanotte ho sognato XXXX. Che cosa significa?”
In realtà, lo psicologo non è dotato di poteri paranormali, dunque non è in grado di leggere nella mente né di capire tutto della persona che ha di fronte al primo sguardo.
I sogni (con cui non tutti gli psicologi lavorano) non hanno significati prestabiliti, ma acquistano senso all’interno della storia di ogni singola persona.
Inoltre … fuori dai contesti di lavoro, capita che allo psicologo preferisca pensare ad altro!
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