Il Sasso di Preguda sul Moregallo, sopra Valmadrera, è una meta che non può mancare tra le varie escursioni sulle montagne di Lecco.
Più di uno i motivi per decidere di intraprendere il sentiero n.6 che dall’abitato vi porterà a destino: ricchezze naturalistiche, panorama mozzafiato che vi lascerà sicuramente a bocca aperta e i massi erratici di granito che ci ricordano il passato delle glaciazioni.
Parcheggiare l’auto in Piazza Rossé e proseguire per la strada che sale a destra fino a raggiungere l’imbocco del sentiero dove è presente una tabella informativa con i vari sentieri presenti in zona.
L’escursione non è particolarmente difficile, quasi sempre in costante salita con alcuni brevi tratti pianeggianti. Si alternano tratti a cielo aperto a zone boschive. Ben segnalato da segnavia e cartelli. Non adatto per bambini piccoli.
Lungo il sentiero è possibile ammirare la ricca flora, specialmente le tante specie arboreepresenti tra cui biancospini, querce, carpini, frassini, pungitopo, alcune casote, tipico esempio di archittetura rurale utilizzata nel passato dai pastori, per raggiungere il Sasso di Preguda, un enorme masso erratico che interessò i geologi internazionali, tra cui il nostro concittadino Antonio Stoppani, che proprio qui organizzò un convegno per discutere dell’origine glaciale dei massi erratici presenti nel triangolo lariano.
Il Sasso di Preguda è un granito detto “ghiandone”, per il suo colore di fondo scuro sul quale risaltano dei cristalli bianchi di ortoclasio (feldspato potassico) chiamati “ghiande”.
A ridosso del Sasso, che costituisce la parete dell’abside, è stata costruita nel 1895 lapiccola chiesa dedicata a San Isidoro.
Nota – attenzione al versante a picco sul lago. Ci sono delle bande bianche/rosse a delimitare la zona da non oltrepassare. Il giardino è in pendenza e non si presta per giochi con palloni o stato libero per i bambini.
Il panorama vi lascerà a bocca aperta: il ramo orientale del lago di Como versoAbbadia Lariana, la città di Lecco, i laghi di Garlate e Olginate e il lago di Annone, il primo dei laghi Briantei, e giù verso la Brianza.